Nonostante sul finire del 1920 il fascismo non fosse che un piccolo movimento senza un solido fondamento, né teorico né ideologico, anche nella provincia di Reggio Emilia le camicie nere non si fecero attendere. In breve venne lanciata una campagna squadrista che iniziò con minacce e intimidazioni per passare poi, con estrema rapidità, a fatti sempre più concreti. Un esercizio della violenza precisa, consapevole e organizzata militarmente che fu chiaro sin da subito non avrebbe escluso neanche l’omicidio politico. Il Comune di Sant'Ilario fu uno dei primi obiettivi della violenza fascista. Il 27 di febbraio 1921 i fascisti presero di mira i due più importanti centri del potere popolare: la Cooperativa di consumo e il comune socialista. Il pretesto per l'arrivo dei diversi gruppi di fascisti a Sant'Ilario fu l'inaugurazione della Casa del fascio locale prevista per domenica 27 febbraio 1921. Il gruppo dei fascisti del Fascio reggiano, dopo essere arrivati in treno, si diressero verso il centro del paese dove si riunirono con altri gruppi arrivati con automezzi da Parma e da Guastalla.