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Sinagoga

Il centro religioso e culturale della comunità

Interno della sinagoga. Fototeca biblioteca Panizzi. Reggio Emilia 1908 ca. 

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La sinagoga di Reggio Emilia ha attraversato secoli di trasformazioni, dalla sua inaugurazione nel 1672 nella zona adibita a ghetto ebraico fino alla sua ristrutturazione ottocentesca che l’ha resa un capolavoro architettonico.
Oggi, grazie a un lungo restauro e a nuove attività culturali, il monumento rivive, ricordando la storia di una comunità che continua a vivere nel silenzio delle sue mura.

Interno della sinagoga. Fototeca biblioteca Panizzi. Reggio Emilia 1908 ca. 

Interno della sinagoga. Fototeca Istoreco, foto Andrea Mainardi. Reggio Emilia 2024 

Le prime notizie di una sinagoga reggiana risalgono all'anno 1544. Si trovava vicino all'attuale piazza Prampolini, la piazza principale della città. Non abbiamo informazioni precise sull'antico edificio di culto: probabilmente si trattava di una sala allestita a uso sinagogale all'interno di una casa privata.

È certo invece che il 30 dicembre 1669 la sinagoga venne chiusa perché quell'anno, la duchessa reggente a Reggio Emilia Laura Martinozzi d’Este, decretò che gli ebrei della città avrebbero dovuto vivere all'interno di un ghetto.

Nel 1672, nell'area di una vecchia casa ormai diroccata, si inaugurò ufficialmente una prima sinagoga di via dell'Aquila, all'interno di questo quartiere chiuso e costituito a partire dal 1° gennaio dell'anno precedente.

Gli ebrei reggiani utilizzavano già vari spazi all'interno del ghetto come luoghi di culto dove venivano praticati, oltre al rito locale italiano, il rito spagnolo e quello tedesco.

Istituzione del Ghetto da parte della duchessa Laura Martinozzi. ASRE, Università israelitica, Archivio Bassani 1413 – 1883, Cancello XXVIII – A

03 cupola sinagoga affrescata reggio emilia

Veduta della cupola affrescata. Fototeca biblioteca Panizzi. Reggio Emilia 1956 ca.


Nel 1848 si resero necessari dei lavori di riqualificazione dell'edificio. La Comunità incaricò dell'opera uno dei più famosi architetti reggiani dell'epoca, Pietro Marchelli. Con questo notevole investimento la Comunità ebraica reggiana si dota di un proprio luogo prestigioso di culto, che mostrava la fierezza del proprio essere cittadini ed ebrei.

Alla fine si decise di costruire un edificio completamente nuovo così, nel 1853, fu sospeso l'uso della sinagoga per dare inizio al cantiere. Pietro Marchelli trovò una soluzione ai problemi di illuminazione attraverso la luce naturale con la costruzione della cupola sovrastata da una lanterna. Da Pasquale Zambelli la cupola sarà poi completamente affrescata a chiaroscuro con motivi naturalistici, una grande menorah e le Tavole della Legge.

L’inaugurazione pubblica in grande stile della nuova sinagoga avvenne venerdì 15 gennaio 1858.

L’Aròn ha-Kodesh nella sinagoga di Reggio Emilia rimontato nella sinagoga di Kryat Shmuel ad Haifa in Israele. Fototeca Istoreco, foto Matthias Durchfeld. Reggio Emilia 2013 

Il periodo della Seconda guerra mondiale segna anche la fine della sinagoga reggiana come vivace luogo di culto. Dopo l’arresto dei reggiani ebrei nel 1943, il 1° agosto 1944 Reggio Emilia venne bombardata dall'aeronautica inglese che abbatte l'oratorio di fianco alla sinagoga. Il tempio non crolla ma subisce gravi danni alla cupola. Come se non bastasse, lo stesso giorno i fascisti reggiani depredarono la sinagoga.

Con la comunità distrutta e ridotta a pochissime persone sopravvissute, l'edificio della sinagoga danneggiato e derubato venne abbandonato. Negli anni Cinquanta arrivò un gruppo di intellettuali e organizzò, in collaborazione con i dirigenti della Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia, il salvataggio e il trasferimento dell'Aròn ha-Kodesh (arca santa) reggiano verso Haifa in Israele.

Attività culturale di Istoreco all’interno della Sinagoga. Fototeca Istoreco, foto Matthias Durchfeld. Reggio Emilia 2024

Dopo un lungo intervento di restauro, la sinagoga è di nuovo visitabile dal 2008. Il grande vuoto che ci accoglie entrando, ci parla non solo di bellezza ma anche di una comunità che non c'è più ma che continua a esistere nel silenzio del luogo.

Dal 2021 Istoreco organizza ogni mese della attività culturali per dare una nuova vita alla sinagoga.

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