Le prime notizie di un ebreo proveniente dalla Romagna nel 1413 dicono che "Muso fiolo che fu da Luguzo intraprende con il Comune reggiano alcuni accordi per via dei quali, insieme alla sua famiglia, sarebbe venuto a Reggio Emilia al fine di aprire un banco". Il Consiglio degli anziani gli concede il permesso di trasferirsi per esercitare il prestito di denaro ad interesse. La presenza di Muso è desiderata da tutti, poiché di simili prestatori la città e i cittadini hanno bisogno.
Dopo dieci anni, morto Muso, arrivò al Consiglio del Comune la proposta, da parte di Musetto di Manuello, di lavorare a Reggio. Morto anche Musetto, suo figlio Emanuele chiese nel 1432 la riconferma dell’incarico per 15 anni, e il Consiglio acconsentì “per rimediare alle mordaci usure ond'erano soliti dilettarsi non pochi rapaci cristiani” e per provvedere la città d'un prestatore di denaro “a quel modo e buon mercato che sogliono usare questi Giudei.”
Accordi tra Muso di Luguzo e il Comune di Reggio Emilia. ASRE, Registri delle Provvigioni o Riformazioni del Comune, 30 luglio 1413, c. 8, «Cappitulla Judeorum cum responsionibus Comunis Regii».