Con la realizzazione del ghetto quasi 900 persone sono costrette ad abitare in sole 84 case, assieme a tutti i loro banchi, i negozi, i magazzini, le attività artigianali.
Il papa Paolo IV, oltre alla segregazione, impone agli ebrei il divieto di possedere immobili. Tale divieto scatena la speculazione da parte dei proprietari cristiani delle case comprese nel recinto del ghetto.
Il papa successivo, Pio IV, cerca nel 1562 di ovviare all’inconveniente temprando la assolutezza della proibizione. Si consente nuovamente la proprietà immobiliare fino a un massimo di 1500 ducati e si blocca in a tempo indeterminato il canone di affitto delle case del ghetto.
Questo blocco determina, per il suo singolare carattere di perpetuità, una sensibile alterazione strutturale del diritto di inquilinato.
Bulla Sanctissimi in Christo Patris & D.N.D. Pauli divino providentiae Papae IIII, Contra Iudaeos aedita. Roma, s.n., 1555, Biblioteca Arciginnasio di Bologna.