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Camera del Lavoro

Ugo Rabbeno e il movimento cooperativo

PALAZZO ANCINI. FOTOTECA BIBLIOTECA PANIZZI, FOTO ROBERTO SEVARDI, Reggio Emilia 1920 ca. 

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Ugo Rabbeno, nato a Reggio Emilia nel 1863, fu un precursore del cooperativismo e un sostenitore dell’uguaglianza sociale. Giurista e studioso di economia, contribuì a definire il ruolo delle cooperative come strumenti economici e sociali, escludendo logiche speculative. Morì prematuramente nel 1897, lasciando un’eredità intellettuale ispirata ai principi di solidarietà e giustizia sociale.

PALAZZO ANCINI. FOTOTECA BIBLIOTECA PANIZZI, FOTO ROBERTO SEVARDI, Reggio Emilia 1920 ca.  

Palazzo Ancini. FOTOTECA ISTORECO, FOTO ANDREA MAINARDI, REGGIO EMILIA 2022  

Ugo Rabbeno nasce a Reggio Emilia il 28 ottobre 1863. Secondogenito dell’avvocato Aronne Rabbeno e di Virginia Norsa, entrambi di religione ebraica, cresce in un ambiente colto e stimolante. Dopo alcuni anni di studi privati, all’età di 11 anni viene ammesso al terzo anno di ginnasio presso il Liceo “Lazzaro Spallanzani” per l’anno scolastico 1874-75. A soli 13 anni ottiene la licenza ginnasiale, contemporaneamente al diciottenne Camillo Prampolini. Conclude il liceo a 17 anni e si iscrive, nell’anno accademico 1880-81, alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna.
Prima ancora di compiere 18 anni, Rabbeno ha già assimilato le idee liberali del padre e di Gaetano Chierici e conosciuto personalità come Prampolini, Vergnanini, Rangone, e Balletti. Nel gennaio del 1882 inizia a collaborare con Lo Scamiciato, giornale che raccoglie un gruppo eterogeneo di liberi pensatori, internazionalisti, socialisti, anarchici ed evoluzionisti. Qui collabora anche con l’amico Camillo Prampolini. Nel 1883 pubblica la sua prima opera importante, L’evoluzione del lavoro: saggio di sociologia economica, dedicata all’analisi del lavoro in prospettiva storica. Nel luglio 1884 si laurea in Giurisprudenza e successivamente completa un anno di perfezionamento in Scienze Economiche presso l’Università di Pavia. 

Frontespizio de “Le Società Cooperative di Produzione” di Ugo Rabbeno, 1915 

Necrologio pubblicato sul giornale “l’Italia Centrale”, 3 settembre 1897 

Da quel momento, Rabbeno inizia la carriera accademica, specializzandosi nello studio della cooperazione, analizzandone la composizione, le regole e lo sviluppo sia in ambito nazionale che internazionale. Contribuisce a divulgare l’importanza economica e sociale del cooperativismo. A soli 22 anni, Rabbeno figura tra i 75 firmatari – tra cooperatori e studiosi – che promuovono il primo congresso nazionale delle cooperative in Italia. Nel settembre dello stesso anno, rappresenta l’Italia insieme a un altro delegato al primo congresso internazionale delle società cooperative a Lione, in Francia.
Il 10 e 13 ottobre 1886 partecipa a Milano al primo congresso della Federazione Nazionale delle Cooperative, che raccoglie rappresentanti di 130 cooperative. Quattro anni dopo, l’8 ottobre 1890, partecipa al quarto congresso cooperativo a Torino, dove si punta a consolidare le strutture associative. Nel quinto congresso, tenutosi a Sampierdarena, Rabbeno espone il suo pensiero sulla necessità di distinguere tra vere e false cooperative. Sottolinea che la cooperazione deve essere vista come un mezzo e non un fine, e che il suo ideale risiede nell’equilibrio tra elementi economici e sociali.
Nel novembre 1890, Rabbeno inaugura la cattedra di economia a Modena con una prolusione intitolata L’odierna crisi della scienza economica. Sostiene l’importanza del metodo di ricerca induttivo, fondato sull’osservazione, descrizione e classificazione dei fenomeni economici. La sua visione positiva, evoluzionista e multidisciplinare coinvolge strumenti e metodi derivati da economia, filosofia e sociologia.
Il 10 e l’11 ottobre 1896 si tiene a Firenze il settimo congresso dei cooperatori italiani. In quell’occasione, il trentatreenne Ugo Rabbeno propone che le società cooperative debbano escludere qualsiasi carattere capitalistico e speculativo. Presenta un ordine del giorno in cui sostiene che: “La società cooperativa è composta da un numero illimitato di soci… può esercitare qualsiasi forma di industria o commercio purché lo faccia a beneficio dei suoi soci cooperatori. I soci non possono trarre dal capitale conferito un profitto superiore al 5% sul valore nominale delle azioni o delle quote”.

Tomba di Ugo Rabbeno al cimitero di via della Canalina. R. Meglioli, “Ugo Rabbeno a 160 anni dalla nascita di un genio reggiano protagonista dell’aurora della cooperazione” in RS n. 136 anno 2023 

Quasi trentaquattrenne, al termine della sua breve vita, Ugo Rabbeno è considerato un fervente cooperatore vicino alle strategie dell’uguaglianza sociale socialista pur non essendo iscritto al partito. Lo stesso articolo apparso su “La Giustizia” il 3 settembre 1897, giorno della sua morte, evidenzia che “più studiava più si avvicinava [...] potevamo già considerarlo un nostro compagno, non solo per gli aiuti diretti ma, perché oramai il suo pensiero riguardava la critica al sistema capitalistico… che viene gradualmente sostituito da una nuova forma di società dove la produzione e la ricchezza saranno organizzate socialmente ossia nell’interesse di tutti…”.  

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