Logo AziendaleMore info

1960

Piazza Martiri del 7 Luglio

La nuova Resistenza

Map

Una piazza dove sono accaduti eventi che hanno fatto la storia non solo della città. Tra questi quello drammatico del 7 luglio 1960, da cui prende il nome attuale e che qui vi raccontiamo. 

La Polizia lancia lacrimogeni in piazza Cavour. Fototeca Istoreco, 1960 

Scorcio di Piazza Martiri del 7 luglio 1960. Fototeca Istoreco, foto Andrea Mainardi, 2020 

La piazza, già denominata piazza Cavour, prende il nome dal sanguinoso episodio del 7 Luglio 1960 quando, durante una manifestazione sindacale, cinque operai reggiani furono uccisi dalle forze dell'ordine. La strage fu l’apice di un periodo di alta tensione dopo la formazione del governo Tambroni, governo democristiano con il determinante appoggio esterno del neofascista Movimento Sociale Italiano, e la scelta di Genova, città “partigiana” già medaglia d’oro della Resistenza, come sede del congresso nazionale del MSI. 

L'Unità 6 luglio 1960. Foto di Chiara Cecchetti, Emeroteca Istoreco 

Le reazioni furono molteplici e la tensione in tutto il paese provocò una grande mobilitazione popolare. Dopo il corteo e gli scontri del 30 giugno il prefetto di Genova è costretto ad annullare il congresso fascista. In risposta Tambroni ordina la linea dura nei confronti di ogni manifestazione: il 5 luglio la polizia spara a Licata e uccide Vincenzo Napoli, di 25 anni. Il 6 luglio 1960 a Roma, a Porta San Paolo, la polizia reprime con una carica di cavalleria un corteo antifascista, ferendo alcuni deputati socialisti e comunisti. 

L'Unità 7 luglio 1960. L'Unità 9 luglio 1960. Foto di Chiara Cecchetti, Emeroteca Istoreco  
 

Sequenza di scatti che documentano vari momenti del pomeriggio del 7 luglio 1960. Foto di Nido Bassi, Giuseppe Codeluppi e Antonio Zambonelli. Fototeca Istoreco 

La sera del 6 luglio anche nel capoluogo reggiano la CGIL proclama lo sciopero cittadino per le ore 17 del giorno seguente. La prefettura risponde proibendo assembramenti. L’unico spazio consentito è la Sala Verdi del Teatro Ariosto che, con una capienza di 600 posti risulta inadatta a ospitare una manifestazione su larga scala. Un gruppo di operai decide di raccogliersi nelle vicinanze del Teatro Municipale, cantando canzoni di protesta.

Sequenza di scatti che documentano vari momenti del pomeriggio del 7 luglio 1960. Foto di Nido Bassi, Giuseppe Codeluppi e Antonio Zambonelli. Fototeca Istoreco 

Alle 16.45 del pomeriggio una carica di un reparto di 350 poliziotti al comando del vice-questore Giulio Cafari Panico, investe la manifestazione pacifica con l’aiuto dei carabinieri, al comando del tenente colonnello Giudici. 

Sequenza di scatti che documentano vari momenti del pomeriggio del 7 luglio 1960. Foto di Nido Bassi, Giuseppe Codeluppi e Antonio Zambonelli. Fototeca Istoreco 

Incalzati dalle camionette, dai getti d’acqua e dai lacrimogeni, i manifestanti cercano rifugio nel vicino Isolato San Rocco, per poi barricarsi dietro a seggiole e tavoli dei bar e rispondendo alle cariche con lancio di oggetti. Le forze dell'ordine aprono il fuoco sui cittadini reggiani: 182 colpi di mitra, 14 di moschetto e 39 di pistola. 

mappa piazza uccisioni

Mappa della piazza con la dislocazione delle uccisioni. Fototeca Istoreco   


Lauro Farioli e Marino Serri sono uccisi sul sagrato della chiesa di San Francesco, Emilio Reverberi all'ingresso dell'isolato San Rocco, Afro Tondelli nel Parco del Popolo e Ovidio Franchi all'imbocco di via Crispi. 

Guarda il video completo

Dalle ore 16.45 alle ore 17.12 tutta la sparatoria viene documentata grazie al magnetofono portato con sé dal commesso di un negozio di tessuti che avrebbe voluto registrare il comizio nella Sala Verdi alla quale stava andando. 

funerali vittime 9 luglio 60

FUNERALI DELLE VITTIME IL 9 LUGLIO 1960. FOTOTECA ISTORECO 


Dei 5 morti sotto i colpi di arma da fuoco, Ovidio Franchi, anni 19, era il più giovane delle vittime. 

Nativo della frazione di Gavassa, figlio di un operaio delle Officine Meccaniche Reggiane, segretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana del Circolo “La Cirenaica”, si era appena diplomato con un biennio serale come disegnatore meccanico. Sfuggendo ai proiettili sparati verso Farioli e Serri corre a ridosso della Banca d'Italia. Attraversando la piazza verso l'isolato San Rocco viene colpito in due momenti distinti. Portato in ospedale muore alle ore 18.

OVIDIO FRANCHI. FOTO FAMIGLIA FRANCHI

Funerali per i caduti di Reggio Emilia 9 luglio 1960. Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico   

Guarda il video completo

Dopo questo episodio il governo Tambroni fu costretto alle dimissioni. 

Commemorazione per il primo anniversario dalla morte. Fototeca Istoreco, fondo Giannetto Magnanini, 1961
Monumento alle vittime del 7 luglio 1960. Fototeca Istoreco, foto Andrea Mainardi, 2020

Oggi in piazza Martiri del 7 luglio, tra la banca d'Italia e la chiesa di San Francesco sorge il monumento dedicato alle vittime della strage all'incirca nello stesso luogo in cui, già in occasione del primo anniversario dalla morte, durante le commemorazioni si iniziarono a deporre fiori e fotografie a ricordo.

Loading