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1960

Chiesa di San Francesco

Qui vengono uccisi Lauro Farioli e Marino Serri

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Vicino alla chiesa di San Francesco, il 7 luglio 1960 morirono Lauro Farioli e Marino Serri, colpiti dal fuoco della Polizia, posizionata sotto il portico e al primo piano dell’allora Palazzo delle Poste, oggi Palazzo Busetti. Dopo le prime cariche i manifestanti cercarono riparo nella chiesa ma il parroco aveva sbarrato le porte. 

Camionette della Polizia e idrante in piazza Cavour. Fototeca Istoreco, 1960 

Veduta di piazza Cavour con il complesso di San Francesco sullo sfondo. Fototeca Istoreco, foto Andrea Mainardi, 2020 

commemorazione primo anniversario

Commemorazione per il primo anniversario dalla morte. Fototeca Istoreco, fondo Giannetto Magnanini, 1961


Vicino alla chiesa, il 7 luglio 1960 morirono Lauro Farioli e Marino Serri, colpiti dal fuoco della Polizia, posizionata sotto il portico e al primo piano dell’allora Palazzo delle Poste, oggi Palazzo Busetti. Dopo le prime cariche i manifestanti cercarono riparo nella chiesa ma il parroco aveva sbarrato le porte. 

Lauro Farioli, di San Bartolomeo aveva 22 anni, operaio e orfano di padre lasciò la moglie e un figlio. Indossava pantaloncini corti, una camicia rossa e le ciabatte, ai primi spari si mosse incredulo verso i poliziotti come per fermarli. Erano a cento metri da lui: lo colpirono in pieno petto. Un testimone disse: “Ha fatto un passo o due, non di più, e subito è partita la raffica di mitra, io mi trovavo proprio alle sue spalle e l’ho visto voltarsi, girarsi su se stesso con tutto il sangue che gli usciva dalla bocca. Mi è caduto addosso con tutto il sangue”. Lo chiamavano “Modugno” per la somiglianza al cantante di “Nel blu dipinto di blu”. 

Lauro Farioli. Foto Famiglia Farioli, anni '50 ca. 

Marino Serri, 41 anni, residente a Rondinara (Scandiano), nato a Casina da famiglia contadina, aveva combattuto in Jugoslavia, partigiano della 76a Brigata SAP, operaio. Lasciò la moglie e due figli. Affacciato all’angolo della chiesa di San Francesco verso le Poste, vide cadere Lauro Farioli. Accorse in suo soccorso ma era già morto. Gridò “Vigliacchi, assassini”. E fu investito da una raffica. 

Marino Serri. Foto Famiglia Serri, anni '50 ca. 

Targhe pavimentali poste nei luoghi di uccisione di Marino Serri e Lauro Farioli. Fototeca Istoreco, foto Andrea mainardi, 2020 

La chiesa di San Francesco, per la sua posizione centrale in una delle più importanti piazze storiche della città, ritorna come memoria fisica di altri episodi degni di nota per il periodo  che attraversa anche il secondo conflitto mondiale. Nella Canonica il 28 settembre 1943 si svolse la riunione di fondazione del Comitato Liberazione Nazionale provinciale. Sul lato settentrionale della facciata sono visibili i segni dei colpi di mitragliatrice lasciati dagli aerei alleati il 7 marzo 1945 durante un attacco alla vicina Caserma Zucchi, Banca d'Italia e all'allora Piazza Cavour (oggi Piazza Martiri del 7 Luglio). Nel 2010 per ricordare i fatti del 7 luglio 1960 davanti al sagrato vennero inaugurate le due targhe commemorative orizzontali per Lauro Farioli e Marino Serri. 

Testimonianza di Antonio Zambonelli, Istoreco 2020

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