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1911-1960

Quartiere Cairo

Il primo quartiere operaio della città

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Un grande quartiere operaio costruito a ridosso della fabbrica stessa per ospitare operai specializzati e famiglie provenienti da tutta Italia. Un quartiere poliedrico che oggi definiremmo multiculturale. Proprio forse per questa ragione la scelta del nome, una città antica crocevia di culture o per il suo essere una sorta di città nella città, un’oasi al confine tra la grande industria e la campagna.

Raduno delle lavoratrici del MMM ( Manifatture Maglierie Milano), poi noto come Calzificio Bloch, presso il Cairo di Via Vasco Agosti, di fianco all'ingresso delle reggiane, in occasione di una celebrazione dell'Asse Roma - Berlino - Tokyo. Fototeca Istoreco, Reggio Emilia 1940.

Via Vasco Agosti dove sorgeva il quartiere Cairo. Fototeca Istoreco, foto Andrea Mainardi, Reggio Emilia 2021.

quartiere cairo

Veduta dei 4 caseggiati che componevano il Cairo. Fototeca Istoreco, Reggio Emilia 1940 


Agli del XX secolo a Reggio Emilia vivevano pochissimi operai specializzati e le Reggiane avevano bisogno quindi di assumere manodopera da altre città e regioni. Sorse quindi la necessità di ospitare i nuovi arrivati. A partire dal 1911 venne edificato il primo quartiere operaio della città, costituito da quattro caseggiati paralleli, il Cairo.  A ridosso della fabbrica stessa ma ancora quasi isolato in aperta campagna doveva apparire come un'oasi nel deserto e da qui forse l'origine esotica del nome. Un'altra versione sostiene che il nome sia da interpretare come simbolo della babele di dialetti che parlavano le famiglie provenienti da tante città diverse fra loro.

quartiere cairo bombardato

Caseggiati del Cairo danneggiati dopo l'incursione aerea del 7-8 gennaio 1944. Fototeca Istoreco, Reggio Emilia 1940. 


Nel corso del tempo sono poi susseguiti  numerosi interventi di ampliamento, fino ad ospitare 96 appartamenti su due piani e alcuni servizi. La sua via venne brevemente intitolata a Dalmazio Birago, primo aviatore caduto in azione durante la guerra d'Etiopia nel 1935, per poi essere successivamente inglobata nella nuova via Vasco Agosti.  Gli stabili erano di proprietà delle Reggiane che li affittavano agli operai, detraendo la pigione dalla busta paga. Il Cairo fu il primo nucleo di quello che divenne poi il quartiere di Santa Croce esterna, interamente dedicato alle Reggiane e che ne ospitò per molti anni operai, impiegati e tecnici. Fu severamente danneggiato dai bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale e i quattro caseggiati non furono mai più ricostruiti come prima, anche se rimasero abitati ancora per molti anni per essere definitivamente demoliti fra gli anni '60 e '70 del secolo scorso.

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