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1917-2018

Casa del mutilato

Il luogo di ritrovo dei 3.000 feriti reggiani

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Oltre ai morti la Prima guerra mondiale lasciò dietro di sé centinaia di migliaia di mutilati. Erano soprattutto giovani che tornavano dal fronte e la sola provincia di Reggio Emilia ne contava oltre 3000. Per questo nel 1927, in Largo Alpini, a due passi dalle piazze oggi ritrovo per aperitivi e cene, venne edificata la Casa del mutilato.
Entra nella stanza per saperne di più.

CASA DEL MUTILATO
FOTOTECA BIBLIOTECA PANIZZI, FOTO ARS - REGGIO EMILIA 1930 CA.

CASA DEL MUTILATO
FOTOTECA ISTORECO, FOTO ANDREA MAINARDI - REGGIO EMILIA 2018


casa del mutilato di Reggio - esterni

CASA DEL MUTILATO
FOTOTECA BIBLIOTECA PANIZZI, FOTO ROBERTO SEVARDI
REGGIO EMILIA 1927


Nel 1917 a Milano venne fondata l'Associazione Nazionale dei Mutilati e Invalidi di Guerra e la prima sezione provinciale ad aprire fu quella di Reggio Emilia, nel febbraio 1918.

In tutta Italia i mutilati e gli invalidi furono centinaia di migliaia. La sola provincia di Reggio Emilia ne contava oltre 3000. Per aiutarli, fra il 1926 e il 1927, venne edificata la Casa del Mutilato, sul terreno del demolito convento di Sant’Ilario.

CASA DEL MUTILATO
FOTOTECA BIBLIOTECA PANIZZI, REGGIO EMILIA 1927 CA.

COSTRUZIONE E DETTAGLI CASA DEL MUTILATO
FOTOTECA BIBLIOTECA PANIZZI, FOTO ARS - REGGIO EMILIA 1927 CA.

Progettata dall'architetto Prospero Sorgato e dall'ingegnere Domenico Pellizzi, non era stata pensata come una struttura ospedaliera ma come un luogo di ritrovo per aiutare il reinserimento dei soldati nella vita civile ospitando tra l’altro un laboratorio ortopedico per le protesi.
Nei decenni successivi qui si è data assistenza medica anche agli invalidi civili.

PORTICO CASA DEL MUTILATO
FOTOTECA ISTORECO, FOTO ANDREA MAINARDI - REGGIO EMILIA 2018

Il monumentale portico d'accesso è decorato da una serie di affreschi dedicati ai reduci mentre l’ampia struttura è circondata da vie intitolate a fatti e persone della storia della Prima guerra mondiale – Largo degli Alpini, via Leopoldo Reverberi medaglia d'oro alla memoria, i viali Timavo e Monte Grappa e le piazze XXIV maggio e Armando Diaz –.

BUSTO DI DANTE DALL'ARA, PORTICO CASA DEL MUTILATO
FOTOTECA ISTORECO, FOTO ANDREA MAINARDI - REGGIO EMILIA 2018

Fra i tanti mutilati della Prima guerra mondiale ne ricordiamo due: l'avvocato Vittorio Pellizzi, fratello di Domenico, primo presidente della sezione reggiana Combattenti e reduci - con sede sempre alla Casa del Mutilato - e Dante Dall’Ara primo presidente nazionale dell’Associazione Combattenti e Reduci. Entrambi furono allontanati dai loro incarichi con l’affermarsi del fascismo.

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