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1915-1919

Comitato femminile

Donne che si mobilitano per la guerra

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Ancora una volta il ruolo delle donne diviene fondamentale nella gestione della quotidianità durante la guerra, non solo nell’assistenza ai feriti ma anche per la produzione di capi di abbigliamento e l’accoglienza dei bambini negli asili di infanzia. Una città che ha prodotto eccellenze in questo settori e che all’epoca doveva fare fronte a situazioni molto diverse e con mezzi decisamente ridotti ma che non ha dimenticato i suoi abitanti più deboli. Ecco alcune di queste storie.

PALAZZO DELLA PREFETTURA E SCUOLA NORMALE FEMMINILE
FOTOTECA BIBLIOTECA PANIZZI - REGGIO EMILIA 1900 CA.

PALAZZO DELLA PREFETTURA
FOTOTECA ISTORECO, FOTO ANDREA MAINARDI - REGGIO EMILIA 2018

APPROVVIGIONAMENTO SPACCIO SPALLANZANI, PALAZZO SAN GIORGIO
FOTOTECA BIBLIOTECA PANIZZI, FOTO ROBERTO SEVARDI - REGGIO EMILIA 1919

La sede del Comitato di assistenza civile durante la guerra aveva sede presso la Prefettura in Corso Garibaldi. Tale ente coordinava i vari comitati attivi su tutto il territorio provinciale. Una novità della Prima guerra mondiale fu il sorgere in tutta Italia anche di Comitati femminili di assistenza civile. Nell’aprile del 1915, alla vigilia dell'entrata in guerra dell'Italia, si costituì quello reggiano, che insediò un opificio presso l'abitazione della socia Emma Catellani Musi, nel quartiere Santa Croce.

CALZATURIFICIO PRO SERVIZIO CIVILE
FOTOTECA BIBLIOTECA PANIZZI, FOTO ROBERTO SEVARDI - REGGIO EMILIA 1918

Qui, nelle due stanze a pianterreno, queste donne reggiane espressero attivamente la loro partecipazione patriottica, operando a favore di "fanciulli, poveri e soldati".
Il Comitato Femminile di Assistenza Civile – in tal modo fu ribattezzato il sodalizio già il 28 maggio –, guidato dalla scrittrice e fervente interventista Virginia Guicciardi Fiastri, era suddiviso in quattro gruppi di lavoro, ognuno dei quali si occupò di un'attività assistenziale. 

CALZOLAIE DEL COMITATO CIVILE IN VIA San Pietro MARTIRE
FOTOTECA BIBLIOTECA PANIZZI, FOTO ROBERTO SEVARDI - REGGIO EMILIA 1917

"Gran copia di lana" fu periodicamente distribuita dal laboratorio tanto alle "signorine" borghesi quanto alle mogli dei soldati e alle operaie. Queste donne, armate di "grossi ferri da lavoro", confezionavano biancheria, calzature, pettorali di flanella e di pelo, berretti, gambali, ventriere, corazze di lana e indumenti per combattenti e feriti. 

Il laboratorio inoltre fornì abiti ai "figli dei richiamati" accolti negli asili d'Infanzia, gestiti dal Comitato stesso. Dal novembre del 1915, il Comitato procurò anche molti giornali ai militari ricoverati all'Ospedale Rocca Saporiti – Via Toschi angolo Via Boiardi – affinché assemblassero "scalda rancio" – rotoli imbevuti di paraffina – per il fronte.

VOLANTINO COMITATO PROVINCIALE DI SERVIZI CIVILI
ARCHIVIO ISTORECO - REGGIO EMILIA 31 MAGGIO 1915

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