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1914-1924

Liceo classico e Istituto tecnico

La guerra entra a scuola

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Come durante il Risorgimento anche durante la Prima guerra mondiale tanti giovani partirono verso il fronte nell’entusiasmo di una propaganda nazionalista. Le scuole divengono luogo di reclutamento e di auto esaltazione e poi di commemorazione delle vittime: il solo Istituto Tecnico piangerà 70 dei suoi studenti.
Molti anche i giornali scolastici dell’epoca che si impegnarono a diffondere idee interventiste, anche se di alcune di queste esce un solo numero.

Istituto superiore per geometri "angelo secchi"
fototeca biblioteca panizzi, foto roberto sevardi - reggio emilia 1910

Palazzo dei civici musei
fototeca istoreco, foto andrea mainardi - reggio emilia 2018

liceo classico "l. spallanzani", oggi biblioteca municipale "A. Panizzi"
fototeca biblioteca panizzi, foto roberto sevardi - reggio emilia 1918

La classe dirigente reggiana, almeno nella sua componente maschile, si forma al Liceo e all’Istituto Tecnico. 

Il Liceo Classico “Spallanzani”, sorto con l’Unità, ha sede presso l’ex collegio gesuitico in via Farini 3, attuale sede della Biblioteca A. Panizzi. Nel 1915 il preside è Egisto Gerunzi; tra i docenti figurano Giovanni Crocioni, Giuseppe Abati, Enrico Camparini. 

L’Istituto Tecnico “Secchi”, attivo dal 1863 e dedicato dal 1884 all’astronomo reggiano, si trova invece nei Chiostri di san Francesco in via Secchi 4, attuale sede dei musei Civici. Preside è Naborre Campanini; tra i docenti Andrea Balletti, Alfredo Bartolomeo Deon, Giuseppe Ferrari, Umberto Lari. 

Questi docenti rappresentano l'impegno e la passione intellettuale della Reggio risorgimentale e liberale.

"Fuori i barbari!" canto del 1915 di Mario castelnuovo tedesco

Centro studi musica e grande guerra, 2015

Gli studenti sono tra i protagonisti della mobilitazione patriottica già a inizio secolo, con la nascita dell’"Associazione studentesca reggiana", delle sezioni giovanili della Dante Alighieri e della Trento Trieste, del "Gruppo giovanile nazionalista".
Un ulteriore salto di qualità si registra nel 1915, quando sorgono anche gli scout del "Corpo Giovani Esploratori Italiani".
Il 24 maggio 1916 gli studenti sono tra i protagonisti dell’assalto al Municipio socialista per issare la bandiera tricolore.

La propaganda bellicista trova ampio spazio nei giornalini scolastici, a fianco delle goliardia e delle notizie sportive. Dal 21 maggio 1916 l’Istituto tecnico pubblica il “Gazzettino degli studenti”, stampato in 500 copie. Direttore è Camillo Rossi. Pubblica gli editoriali di Cambronne – presumibilmente Vincenzo Ferrari –, le poesie di Quidamneno Gambozzi, gli articoli di storia reggiana di Francesco Gogo, gli appunti di letteratura di Attilio Guidelli. Dal 2 luglio 1916 – numero di saggio, il primo ufficiale è del 17 – il Liceo pubblica invece “Il Gazzettino degli studenti”, diretto da Luigi Meazzini, ma animato soprattutto da Giulio Paiotti. Tra le firme il poeta Nando Poli, il letterato Mario Guglielmo Conìmito, saggista Iginio Nembrot. I due giornali si fondono in settembre nel “Il Risveglio studentesco”, che esce in un solo numero il I ottobre; direzione, redazione e amministrazione sono in via De Amicis 16, attuale via F. Crispi, e il foglio finanzia la Croce Rossa reggiana.

alcune testate di giornalini scolastici
emeroteca biblioteca panizzi - reggio emilia 1916

Le due scuole sacrificano alla guerra numerose vite. Il Liceo perde 26 studenti. Nel 1919 il preside Gerunzi promuove una fondazione che assegna una borsa di studio a un laureato proveniente dall’Istituto; la prima iniziativa del nuovo ente è la celebrazione dei caduti, con una lapide su disegno di Cirillo Manicardi e con un'iscrizione dello stesso Gerunzi: “Diedero fidenti alla patria la bella giovinezza esempio e monito alle generazioni che di qui passeranno amore e speranza dell’Italia nuova”.
La lapide viene inaugurata il 14 novembre 1920; il 22 maggio 1922 viene pubblicato l'opuscolo “A memoria perenne”.

targa commemorativa studenti morti nella prima guerra mondiale, piazza card. s. pignedoli
fototeca istoreco, foto andrea mainardi - reggio emilia 2018

L'Istituto tecnico perde addirittura 70 studenti. La scuola, per iniziativa del preside Giovanni Romagnoli, edifica un'ara votiva e il 20 novembre 1922 inaugura una lapide; un'ulteriore cerimonia commemorativa si tiene il 24 maggio 1924, con l'uscita dell'opuscolo “Perché l'ara divampi”.

opuscolo commemorativo
emeroteca biblioteca panizzi - reggio emilia 24 maggio 1924

"in trincea qui dietro alle rocce" canto vicentino

centro studi musica e grande guerra, 2016

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