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Via Roma e via Dante

Una zona duramente colpita

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Agli obiettivi dell'attacco si aggiungono di riflesso quelli collaterali. Interi quartieri popolari tra Via Roma e Via Dante subiscono pesanti bombardamenti. Il bilancio delle vittime in due giorni è di 260.

Veduta dalla cupola di San Pietro sulla caserma Cialdini e via dell'Ospedale dopo i bombardamenti del 7 e 8 gennaio 1944. Raccolta fotografica Musei Civici Reggio Emilia

Veduta dalla cupola di San Pietro su via Dante e via Samarotto. Fototeca Istoreco, foto Andrea Mainardi, Reggio Emilia 2020

I bombardieri Alleati giunsero sulla città seguendo la Via Emilia, da ovest verso est. Sulla loro rotta, subito prima della stazione ferroviaria e delle Reggiane, si trovava il quartiere di Santa Croce interna con il rione di Borgo Emilio, una zona densamente popolata e povera di Reggio Emilia, già oggetto di un massiccio piano di ristrutturazione voluto dal regime e interrotto dalla guerra. Non era un obiettivo dell'attacco, ma inevitabilmente molte bombe precipitarono in questa zona, con effetti devastanti.

Il Solco fascista, Via Roma dopo i bombardamenti del 7 e 8 gennaio 1944. Fototeca biblioteca panizzi

L'ospedale dopo i bombardamenti del 7 e 8 gennaio 1944. raccolta fotografica dei musei civici di reggio emilia

Il 7 gennaio fu colpito l'ospedale, situato nell'attuale Via Dante, con 16 vittime.

crollo di caseggiati in via eritrea (locanda aurora); la caserma cialdini vista dal lato nord. raccolta fotografica dei musei civici di reggio emilia

Il giorno 8 l'intera zona è colpita in pieno. Il macello comunale e la fabbrica del ghiaccio in Piazza Vallisneri, le case impiegati nelle vie Nobili e Spallanzani, la chiesa dei Cappuccini in Via Ferrari Bonini e le caserme di Via Dante: l'attuale Questura e il deposito Stalloni e il distretto militare (caserma Rainero Taddei) che dà sulla Via Emilia.

bombardamento quartiere santa croce

Quartiere Santa Croce dopo i bombardamenti del 7 e 8 gennaio 1944. Raccolta fotografica dei Musei Civici di Reggio Emilia


Presso le attuali Piazza Scapinelli e Via delle Carceri subiscono danni ingenti anche il tribunale e il carcere di San Tommaso, favorendo la fuga di diversi detenuti politici, incluso Alcide Cervi, padre dei sette fratelli fucilati pochi giorni prima dai fascisti. Fra il quartiere di Santa Croce/Borgo Emilio e la stazione viene colpito anche Viale Piave, dove subiscono danni il mercato suini, il pastificio Marconi e abitazioni private. Viene inoltre nuovamente colpito l'ospedale Santa Maria Nuova.
261 fu il totale delle vittime dopo due giorni di bombardamenti.

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