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Sinagoga

Le bombe cadono anche in via dell'Aquila, nel centro città 

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Il Tempio Maggiore della comunità ebraica di Reggio Emilia fu inaugurato il 15 Gennaio 1858 all’interno del ghetto ebraico, su progetto in stile neoclassico dell’architetto reggiano Pietro Marchelli. Durante il bombardamento dell'agosto 1944 fu gravemente danneggiato.

Sinagoga di via dell'Aquila, Fototeca biblioteca Panizzi, Studio Vaiani, 1955 

Veduta dell'interno della cupola della sinagoga di Reggio Emilia, FOTOTECA ISTORECO, FOTO ANDREA MAINARDI, 2020 

Ricordo del bombardamento dell'1 agosto 1944 nell'interno della sinagoga,FOTOTECA ISTORECO, FOTO ANDREA MAINARDI, 2020 

Il 1 agosto 1944 Reggio Emilia è bombardata, con tutta probabilità, dall'aeronautica americana.
Lo racconta bene Manlio Bonaccioli:
“Ore 4,20 alcune bombe sono state sganciate in via dell'Aquila. Colpito in pieno l'oratorio ebraico, di fianco al Tempio, con grave danno anche della vicina abitazione del custode; pure danneggiati gli uffici della Congregazione Israelitica. Altre bombe hanno colpito la casa dirimpetto al detto Tempio e cioè la casa di condominio Strada-Iori. La casa che abitavo anch'io. La parte sinistra mezzo diroccata. L'altra resa inabitabile. Si hanno da deplorare tre morti” (Strada, sua moglie Bruna Pelati e la nipotina Giovanna di anni 5). 

interno sinagoga

Interno della Sinagoga, FOTOTECA ISTORECO, FOTO ANDREA MAINARDI, 2020 


Il quotidiano reggiano “Il Solco fascista” del 2 agosto 1944 parla del bombardamento senza citare la sinagoga. Vengono menzionati solo i “gravi danni a quattro case abitate per la massima parte da operai”. Si sottolinea il fatto che “accorreva sul posto l'ispettore del comitato protezione antiaerea”. Intervengono anche la Croce Verde e vigili del fuoco per il recupero dei morti e la rimozione delle macerie. Naturalmente “Il Solco fascista” (quotidiano del Partito Fascista di Reggio Emilia) non racconta che dopo il bombardamento i fascisti locali saccheggeranno la sinagoga per “ricuperare materiale” sperando, con la vendita della rifurtiva, di ricavare “una equa somma” ... 

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