A differenza della Prima Guerra mondiale quando fu adibito ad ospedale per i soldati feriti, nella Seconda il manicomio di San Lazzaro non fu utilizzato come struttura militare. Ciononostante subì direttamente e pesantemente gli effetti del conflitto. Al momento delle incursioni aeree ospitava circa 2000 pazienti.
Centro psichiatrico San Lazzaro
Numerose vittime e feriti tra i pazienti ricoverati
Colpito in ben quattro bombardamenti aerei nel corso del 1944, subì danni gravissimi e numerosi furono i feriti e le vittime.
Planimetria del rifugio antiaereo case personale Istituto San Lazzaro, in: A. Conti e M. Becchi "22.000 bombe su Reggio Emilia" Diabasis, 2009. p. 35
UNITED STATES ARMY AIR FORCES, veduta del comparto est sotto attacco, 14 maggio 1944, FOTOTECA BIBLIOTECA PANIZZI
La sua distanza dal centro storico e dalle officine Reggiane, obiettivo ufficiale dei bombardamenti alleati, era di fatto annullata dalla possibilità di un attacco dall’aria che poteva colpire indifferentemente tutto quello che si trovava a terra.
UNITED STATES ARMY AIR FORCE, Istituto San Lazzaro - modulo parziale, 30 aprile 1944, fototeca Biblioteca Panizzi
L’ospedale psichiatrico venne colpito direttamente in occasione dell’attacco dell’8 gennaio 1944. Ben 42 furono le bombe che colpirono le strutture dell’istituto, in particolare i padiglioni Golgi, Livi, Morel, Esquirol, Donaggio, Tamburini, Vassale e la colonia agricola. 80 furono le vittime fra i pazienti e 55 i feriti; una cifra impressionante che costituisce da sola quasi il 40% delle vittime totali dei bombardamenti del 7 e 8 gennaio (circa 200).
Il San Lazzaro venne nuovamente colpito nei bombardamenti del 30 aprile, 12 e 14 maggio, con nuove vittime. Solo nell’estate 1944 furono accolte le richieste della direzione, fatte sin dal 1943 e sempre respinte, di poter sfollare pazienti e personale in località decentrate.
UNITED STATES ARMY AIR FORCE, DOCUMENTAZIONE DELLO SPEZZONAMENTO DEL 30 APRILE 1944; UNITED STATES ARMY AIR FORCE, Casa di Riposo e Istituto Psichiatrico San Lazzaro colpiti, 30 aprile 1944, FOTOTECA BIBLIOTECA PANIZZI
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