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Bosco di Villa Terrachini

Nascondiglio per i carri armati Tigre

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Nell’estate del ’43 le SS arrivano a Reggio Emilia stabilendo il loro quartier generale nel “Bosch ed Terachin”. Da lì dopo l’8 settembre conquisteranno la città e le vicine Parma e Piacenza sotto la guida dell’Ufficiale Joachim Peiper, lo stesso che compirà di lì a poco l’eccidio di Boves e Castellar. 

Villa Terrachini, Fototeca biblioteca Panizzi, Foto Ars, 1930 

Villa Terrachini, FOTOTECA ISTORECO, FOTO ANDREA MAINARDI, 2020 

Villa Terrachini, Fototeca biblioteca Panizzi, Foto Ars, 1940 ca. 

Sotto le fronde di querce e di altri alberi secolari, alcuni dei quali ancora esistenti, i reparti della 1ª Divisione Panzer SS "Leibstandarte SS Adolf Hitler" cercarono di nascondere i loro carri armati per non essere individuati dagli aerei alleati. Nell'estate del 1943 il più importante distaccamento delle Waffen-SS raggiunse quello che da sempre per i reggiani era “al Bosch ed Terachin” che in realtà sebbene considerato un bosco non era altro che un giardino all’inglese. 

villa terrachini bombardata

Danni da bombardamento a Villa Terrachini, Fototeca biblioteca Panizzi, Foto Ars, 1944 ca. 


Questa divisione tedesca, che nel corso della Seconda guerra mondiale si distinse fin dal 1939 in tutti i fronti nei quali fu impegnata, dopo un iniziale dispiegamento nell'area Trento-Verona aveva posto il comando generale a Salsomaggiore. In agosto le SS arrivarono a Reggio Emilia trasportando in treno i loro mezzi corazzati, tra cui cacciacarri e i famosi carri armati Tigre, stabilendo il loro comando nella Villa Terrachini, già della famiglia Ottavi a Pieve Modolena. Questa villa sarà in seguito pesantemente bombardata dagli alleati e ricostruita nel dopoguerra. 

Villa Ottavi a Pieve Modolena, Fototeca biblioteca Panizzi, Roberto Sevardi, 1920 ca.   

Scrive Walter Baricchi nella sua pubblicazione Insediamento storico e beni culturali del Comune di Reggio Emilia, «L’insediamento, di ispirazione toscana, progettata nel 1855-1860, fa parte di un pregevole complesso di villa con parco; era di grande interesse nella soluzione dei percorsi e negli elementi formativi tra cui un laghetto. In asse con la villa, a meriggio, si impostava un lungo viale prospettico che la collegava alla strada per Cavriago, ove sono ancora collocati i pilastrini terminali».
Divulgata via radio la notizia dell'armistizio fra Regno d'Italia e Alleati, dopo la mezzanotte dell'8 settembre i reparti di questo reggimento corazzato occuparono Parma e Cremona. Proprio partendo dal Bosco Terrachini la Divisione invase Reggio Emilia uccidendo cinque militari italiani alla Caserma Zucchi. Nel pomeriggio del medesimo giorno, un altro suo contingente completò la conquista di Piacenza e altre sue unità da Modena si diressero verso Vicenza, dove assaltarono caserme, presidi e aeroporto. A Reggio era presente Joachim Peiper che solo dieci giorni dopo, a Boves, si renderà responsabile di una strage di civili.

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