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1938-2008

Portineria operai

28 luglio 1943: strage alle Reggiane

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Nel 1943 questo luogo ha assistito a una protesta sfociata nel sangue che ha spinto molti operai ad unirsi alla lotta per la liberazione. Gli eventi della Portineria operaia rappresentano tutt'oggi un punto di svolta nella storia della fabbrica e della città di Reggio Emilia.

Uscita operai. Archivio fotografico Camera del Lavoro di Reggio Emilia, anni '50.

Viale di ingresso delle Reggiane con a destra la portineria operai. Fototeca Istoreco, foto Andrea Mainardi, Reggio Emilia 2021.

manifesto morti 28 luglio

Manifesto a ricordo delle vittime della strage del 28 luglio 1943 prodotto durante il periodo di occupazione delle Reggiane. Fototeca Istoreco, Reggio Emilia 28 luglio 1951.


Dopo la caduta del Regime fascista e la nascita del Governo Badoglio, il 28 luglio 1943 migliaia di operai delle Officine Meccaniche Italiane - Reggiane si presentarono al lavoro intenzionati a scioperare e chiedere la fine della guerra. Interrotto il lavoro si diressero verso la porta principale dello stabilimento, dove trovarono ad attenderli un plotone di bersaglieri. In pochi attimi fu una strage. Per di più inizialmente perpetrata, secondo diverse testimonianze, non dai bersaglieri ma dalle guardie giurate dello stabilimento.  A terra rimasero nove operai, fra cui una donna incinta: Antonio Artioli, Vincenzo Bellocchi, Eugenio Fava, Nello Ferretti, Armando Grisendi, Gino Menozzi, Osvaldo Notari, Angelo Tanzi e Domenica Secchi e decine furono i feriti ma l’eccidio è rimasto impunito.

Commemorazione in occasione dell'anniversario della strage del 28 luglio 1943. Fototeca Istoreco, Reggio Emilia anni '50 

L’efferatezza e la brutalità dell’episodio convinsero molti operai a entrare in clandestinità e a unirsi alla nuova resistenza, aderendo alle nascenti formazioni partigiane.  Diciassette anni dopo dalla portineria migliaia di lavoratrici e lavoratori sfileranno verso la città per portare in città la voce della loro lotta. La stessa città che si riverserà dentro la fabbrica in difesa dell’occupazione e per solidarietà alle maestranze in mobilitazione.

Opera del Collettivo FX dedicata a Domenica secchi nel luogo in cui originariamente compariva la targa a ricordo delle vittime della strage del 28 luglio 1943. Fototeca Istoreco, foto Angelo Bariani, Reggio Emilia 2015.

Il complesso delle Reggiane, dopo l'abbandono della produzione, è diventato un punto di riferimento per l'arte urbana nazionale e internazionale. Tanti sono gli artisti che si sono espressi su questi muri e centinai i "pezzi" che compaiono all'interno del complesso industriale. Tra i vari soggetti trattati, anche la storia e la memoria dell'eccidio del 28 luglio 1943 compare nelle elaborazioni artistiche.

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