Logo AziendaleMore info

Carcere di San Tommaso

Da qui riesce a fuggire Alcide Cervi

Map

Non solo il fuoco tedesco colpì Reggio Emilia. Tra il 7 e l’8 gennaio 1944 un bombardamento alleato (delle truppe inglesi) che colpisce il carcere giudiziario di San Tommaso danneggiandolo e permettendo la fuga dei detenuti. Tra questi anche Alcide Cervi che grazie a questo troverà finalmente la libertà e potrà ritornare a casa.

Via Delle Carceri dopo i bombardamenti del 7 e 8 gennaio 1944, Il solco Fascista. Fototeca Biblioteca Panizzi

Via delle Carceri. Fototeca Istoreco, foto Andrea Mainardi, Reggio Emilia 2020

via delle carceri bombardata

Il Solco Fascista, via delle Carceri dopo i bombardamenti del 7 e 8 gennaio 1944. Fototeca Biblioteca Panizzi


Il carcere giudiziario di San Tommaso viene duramente danneggiato dal bombardamento alleato che colpisce Reggio Emilia fra il sabato e la domenica del 7 e 8 gennaio 1944. Le fortezze volanti inglesi abbatterono a tal punto l’edificio dell’ex Monastero del Corpus Domini da compromettere anche l’area circostante. Le attuali via delle Carceri e Piazza Scapinelli vennero così travolte dalle macerie causate dal crollo del muro nella parte orientale del carcere. 

Oltre a numerosi antifascisti e delinquenti comuni, si trovava qui detenuto Alcide Cervi, padre dei sette giustiziati dai fascisti e unico uomo adulto ancora in vita della famiglia. Grazie al bombardamento alleato Alcide riuscì a fuggire e ritrovare la via di casa come da lui stesso raccontato nel suo libro autobiografico “I miei sette figli” al capitolo “Queste mura cadranno”. Nel suo racconto vivido troviamo tutta la tensione di ciò che accadde in quella notte sui cieli di Reggio: del bombardamento, del rischio scampato e della possibilità della fuga per la libertà che gli si spalanca davanti dopo la caduta delle mura del carcere. Oltre ad Alcide Cervi, molti altri detenuti trovarono la via di fuga grazie alle bombe alleate e si diedero permanentemente alla latitanza.

Il Solco Fascista, via delle Carceri dopo i bombardamenti del 7 e 8 gennaio 1944. Fototeca Biblioteca Panizzi

Macerie dopo il bombardamento in piazza scapinelli angolo via delle carceri (denominazione attuale), Fototeca Istoreco

La stampa di regime si scagliò furiosamente contro il bombardamento alleato che era stato pensato per la distruzione dell’industria bellica delle Officine Reggiane e che, invece, coinvolse molti altri edifici in città compreso la sede dello stesso Solco Fascista, organo locale del partito, che smise di stampare il giornale per alcuni giorni. “A quattro giorni dall’azione criminale di Winston Churchill e di Roosevelt risorgiamo e con mezzi di fortuna riprendiamo la pubblicazione” recita l’occhiello propagandistico a firma del regime reggiano.  

Il Solco Fascista, via delle Carceri e retro del Mercato Coperto dopo i bombardamenti del 7 e 8 gennaio 1944. Fototeca Biblioteca Panizzi

Loading