Logo AziendaleMore info

Aeroporto

Il Campo Volo bersaglio di bombardamenti 

Map

Ha ospitato negli ultimi decenni importanti concerti, Feste ed è oggi oggetto di una riqualificazione che vedrà la costruzione di un’Arena spettacoli. Noto in tutta Italia ai fan di Luciano Ligabue come “Campo Volo”, l’avio superficie di Reggio Emilia è oggi utilizzata da amatori e paracadutisti. Ma nel passato ha visto decollare aerei militari ed è stato bersaglio di bombardamenti da parte dell’aviazione nazista.

United States Army Air Forces, aeroporto militare di Reggio Emilia sotto attacco, 14 maggio 1944. Fototeca Biblioteca Panizzi

Aeroporto di Reggio Emilia, veduta aerea tramite Google Earth, 2020

schizzo attacco reggiane

United States Army Air Force, attacco "Reggiane" schizzo allegato al piano di volo in cui compare anche l'aeroporto. 7 e 8 gennaio 1944, Fototeca Biblioteca Panizzi


La grande superficie compresa fra la linea ferroviaria Milano-Bologna e la strada Reggio-Correggio viene destinata per la prima volta ad uso aeronautico nel 1917-1918 quando lo spazio viene allestito per il collaudo degli aerei Caproni costruiti su licenza dalle Reggiane. Terminata la guerra, nel settore occidentale viene allestito un ippodromo che riceve nel 1927 l’arrivo della tappa del Giro d’Italia. 

Veduta sulle aviorimesse e schieramento di bombardieri BR-20, inverno 1942. Foto Sergio Govi 

Già nel 1930 viene stabilita la costruzione di un vero e proprio aeroporto che trova realizzazione il 24 febbraio 1937 quando sulla nuova pista decolla il primo aereo (il P32bis prodotto alle Reggiane). Sono edificati tre hangar di grandi dimensioni (m.167 x m. 42x 18), la torre di controllo, la caserma avieri, la palazzina ufficiali (ancora esistente trasformata in hotel sull’attuale via dell’Aeronautica), le strutture logistiche e tecniche necessarie. L’aeroporto svolge una doppia funzione come base militare della Regia Aeronautica e come pista per il collaudo della produzione avio delle Reggiane.

United States Army Air Force, documentazione dello spezzonamento del 30 aprile 1944. Fototeca Biblioteca Panizzi

Dopo l’occupazione nazista l’aeroporto - occupato nella notte del 8-9 settembre 1943 (anche con l’uccisione dell’aviere Pirozzi) - viene utilizzato dalla Luftwaffe e dalla ANR (Aviazione nazionale repubblicana) diventando un obiettivo per gli attacchi aerei alleati che lo colpiscono fra gennaio e settembre 1944 oltre venti volte. Gli attacchi più gravi sono quelli del 30 aprile e 15 maggio con oltre cento vittime civili.

 Prototipo Ca-405 "Procellaria";  RE- 2002 "Ariete II".

Dall’aeroporto decollano i RE2002 che, sotto le insegne tedesche, si trasferiscono nella Francia meridionale (inquadrati nel Geschwader Bongart) per partecipare alla repressione del movimento di Resistenza nella zona del Vercors. Con gli aerei sequestrati sono costretti al lavoro coatto anche tecnici delle Reggiane che possono rientrare a Reggio solo a guerra finita. Un relitto di RE2002, abbattuto dai partigiani locali, è esposto simbolicamente nel Museo della Resistenza di Limoges.

foto aerea reggio

United States Army Air Force, foto aerea di Reggio Emilia il 14 aprile 1945. Fototeca Biblioteca Panizzi


L’aeroporto viene abbandonato dopo il luglio 1944 e viene in buona parte distrutto dalle truppe tedesche alla metà di settembre in previsione dell’avanzata alleata oltre la linea Gotica. Nel 1946, dopo importanti lavori di messa in sicurezza, l’aeroporto (il “campo volo”) torna ad essere utilizzato per voli amatoriali, pur rimanendo nell’ambito delle strutture militari della Aeronautica Militare. L’ultima struttura militare residua (la caserma avieri) è stata abbattuta alla fine degli anni Sessanta.

Loading