Intitolata a Enrico Cialdini, uno dei massimi protagonisti del Risorgimento, la caserma di via Dante, dopo aver ospitato in passato reggimenti di fanteria e di bersaglieri che presero parte ai due conflitti mondiali. Da questa stessa caserma il 28 luglio del 1943 uscì un reparto di bersaglieri diretto alle Officine Meccaniche Italiane "Reggiane" con il compito di disperdere i manifestanti che scioperavano. Nel 1960 divenne sede della Questura, retta in quel momento da Greco. La nuova destinazione d'uso venne decisa poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando la struttura era ancora largamente danneggiata a seguito dei bombardamenti Alleati.
1943
Caserma Enrico Cialdini
La sede della Questura
Edificata all'inizio del XIX secolo a seguito della demolizione del convento e chiesa di San Marco, la caserma Enrico Cialdini in via Dante, diviene nel 1960 sede della Questura.
Via Dante con Caserma Cialdini. Fototeca Biblioteca Panizzi, Studio Vaiani, 1958 ca.
Via Dante con la Caserma Cialdini sede della Questura. Fototeca Istoreco, foto Andrea Mainardi, 2020
L' Unità 9 luglio 1960. Foto di Chiara Cecchetti, Emeroteca Istoreco
L'edificio è posto esattamente a fianco di quello che all'epoca era l'ospedale Santa Maria Nuova. Proprio dall'ospedale dove lavorava come operaio meccanico, Afro Tondelli era uscito per recarsi in piazza della Vittoria per partecipare alla manifestazione. Assente il questore, quel tragico 7 luglio 1960, le operazioni contro i manifestanti vennero dirette dal vice questore Giulio Cafari Panico. La repressione fu durissima e causò oltre alla morte dei cinque operai, numerosi feriti.
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