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Officine Meccaniche Italiane "Reggiane"

Il principale obiettivo strategico dei bombardamenti

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Un bombardamento eccezionale tra il 7 e l’8 gennaio 1944 colpisce le Officine Meccaniche Reggiane e le aree limitrofe in cui risiedevano molti dipendenti della fabbrica. L’attacco alleato decretò la fine della produzione, danni ingenti e perdite umane. Il quartiere di Santa Croce fu il più colpito dal fuoco amico.

United States Army Air Force, panoramica aerea delle Officine Meccaniche Reggiane. Foto riportata nel periodico "Air Force", giugno 1944. Fototeca Biblioteca Panizzi

area officine meccaniche reggiane, VEDUTA AEREA TRAMITE GOOGLE EARTH, 2020

capannoni omi distrutti

Capannoni delle Officine Meccaniche Reggiane distrutti durante il bombardamento del 7-8 gennaio 1944. Fototeca Istoreco


Le Reggiane rappresentarono l'obiettivo principale degli attacchi aerei alleati su Reggio Emilia. Nel 1942, con circa 11.000 dipendenti, erano una delle più importanti fabbriche belliche italiane e, con l'8 settembre 1943, passarono sotto il diretto controllo tedesco. Dal 1935 producevano aerei da caccia e da bombardamento sia per l'aeronautica italiana che per l'esportazione. In particolare i Savoia Marchetti SM79 e i RE2000/1/2/3/5 che hanno volato su tutti i fronti di guerra.

Il Solco Fascista, danni da bombardamento alle officine Meccaniche Reggiane, 1944; United States Army Air Force, panoramica aerea delle zone colpite dal bombardamento del 7 e 8 gennaio 1944; Il Solco Fascista, dopolavoro aziendale alle Reggiane bombardato, 1944. Fototeca Biblioteca Panizzi

Le Officine in rovina, 1944. Fototeca Istoreco

Nonostante la loro importanza per l'economia di guerra, le Reggiane erano indifese di fronte all'eventualità di un'incursione nemica. Per i dipendenti era disponibile un unico vero rifugio antiaereo nei sotterranei della direzione e per questo, al suono dell'allarme, molti cercavano riparo nei campi attorno alla fabbrica, illudendosi di mettersi al sicuro.

La fabbrica viene colpita in pieno e subisce danni pesantissimi e diverse vittime e di fatto cessa ogni tipo di produzione. Anche il quartiere di Santa Croce, costruito negli anni '30 per i dipendenti della fabbrica, viene gravemente danneggiato. In particolare il giorno 7 gennaio 1944 sono colpite le vie Adua, Axum e del Chionso e il giorno successivo via Veneri, via Bligny e i villaggi operai Filippo Corridoni (oggi Pistelli) e Cairo.

Via Bligny dopo l'incursione, 1944; Via A. Veneri dopo l'incursione, 1944. Fototeca Istoreco

Il Solco Fascista, danni da bombardamento alle officine Meccaniche Reggiane, 1944. Fototeca Biblioteca Panizzi 

I reparti avio vengono trasferiti in varie località della Lombardia e del Veneto: Conquio, Gemonio, Besozzo, Costozza e altri, seguiti da migliaia di dipendenti, dove riescono a riprendere una seppur limitata produzione bellica.

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